La gestione dei rumori provenienti dagli ascensori, tuttavia, presenta delle complessità in quanto si tratta di impianti di proprietà condominiale. Nonostante ciò, recenti sviluppi giurisprudenziali hanno mostrato una maggiore attenzione verso la protezione dei condòmini da questo tipo di disturbi.
Una sentenza emblematica è quella emessa dalla Corte di Appello di Firenze nel febbraio 2024, che ha riconosciuto il diritto al risarcimento di un condomino disturbato dal rumore dell’ascensore, anche in assenza di prove dirette di un danno alla salute. Questo caso sottolinea come la vivibilità quotidiana di un appartamento possa essere compromessa dal posizionamento e dall’attività dell’ascensore, sollevando questioni di godimento pacifico degli spazi abitativi.
La decisione della corte si basa sulle norme della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, in particolare sull’articolo 8, che tutela il diritto al rispetto della vita privata e familiare. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha più volte sanzionato gli Stati membri per il mancato intervento contro le violazioni di questo diritto, stabilendo che le molestie che superano le ordinarie difficoltà di convivenza devono essere oggetto di misure correttive efficaci da parte delle autorità.
In virtù di questa normativa, la Corte di Appello ha accolto la richiesta di risarcimento di una condomina, riconoscendo che il rumore dell’ascensore superava i limiti di normale tollerabilità e influiva negativamente sulle attività quotidiane all’interno dell’appartamento. Anche se non è stato riconosciuto un danno biologico specifico per disturbo del sonno, la sentenza ha comunque condannato il condominio a un risarcimento equitativo per il disagio subito.
Questa sentenza sottolinea l’importanza delle tutele previste dal diritto europeo in materia di rispetto della vita privata, applicandole a situazioni di vita quotidiana come i rumori molesti in ambiente condominiale. Dimostra, inoltre, una crescente sensibilità nei confronti delle esigenze dei singoli condòmini, ponendo le basi per una maggiore protezione contro i disturbi derivanti da impianti comuni.
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]]>Una vicenda di questo tipo racconta che: un signore citava in giudizio il suo condominio per essere caduto dalle scale, provocandosi ingenti danni fisici. Il condòmino mentre scendeva le scale di accesso al garage condominiale, non avvedendosi che i gradini erano bagnati, in assenza di corrimano e fasce antiscivolo sulla pedata degli scalini, cadeva rovinosamente rotolando sino al piano garage procurandosi la rottura del polso. Il condominio si è costituito in giudizio dichiarando fosse un caso fortuito, imprevedibile, in quanto l’acqua deriva da un giardino limitrofo oltre alla scarsa diligenza dell’uomo nel percorrere le scale.
Il tribunale di Velletri ha effettuato le dovute verifiche del caso e grazie ad un teste è stato dimostrato che vi era un ristagno di acqua sulle scale anche se nei giorni precedenti non aveva piovuto e che tale ristagno si era creato per la prima volta, molto probabilmente l’acqua era fuoriuscita da un giardino limitrofo, precisa che la rampa di accesso al garage era priva di corrimano e di strisce antiscivolo e che tale luogo era privo anche di luce artificiale.
Infine è stata considerata priva di qualsiasi fondamento l’eccezione del condominio, per il fatto che la caduta sia dipesa da una condotta non diligente e responsabile. Il sinistro si è verificato non per una condotta colposa dell’attore, bensì per il negligente comportamento del condominio, che non ha provveduto per tempo ad eliminare l’insidia che ha provocato la caduta. Risulta provato che il signore è caduto mentre scendeva le scale diretto ai box e che la caduta è stata provocata dall’insidia dei luoghi, determinata da fattori concomitanti e precisamente dalla presenza di acqua sulle scale, dalla scarsa luminosità, dalla scivolosità dei gradini, dall’assenza di messa a norma delle scale.
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]]>Sicuramente il condominio, in quanto custode del fabbricato, è responsabile del danno derivato ai condomini o a terzi da parti comuni dell’edificio, ma questa è la teoria, perché in pratica non è sempre facile ottenere un rimborso immediato.
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