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Problema delle truffe assicurative: esistono realmente?

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Problema delle truffe assicurative: esistono realmente?

Ogni giorno le compagnie assicurative gridano allo scandalo delle truffe per giustificare i rincari dei premi, i risarcimenti al ribasso, i tempi biblici di attesa per ottenere il ristoro per un danno subìto, la disparità di trattamento economico tra assicurati residenti nel nord Italia e nel sud e via dicendo: di fatto ogni inefficienza del sistema assicurativo e liquidativo italiano, in un modo o in un altro, sarebbe dovuto ai soliti “furbetti” che incassano risarcimenti non dovuti per sinistri fasulli. Persistono veramente queste truffe?

Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, sostiene, secondo quanto emerge dai dati, che in realtà sembrerebbe davvero irrisorio. Le compagnie sostengono che siano sospette addirittura il 25% del totale delle richieste di risarcimento in ambito RC auto. “Sostengono”. Non sono accertate. Le compagnie parlano di posizioni “a rischio frode”. Pertanto non si tratta di truffe accertate, sventate o perseguite. Ma di meri sospetti. questi “sospetti” che trovano poi una conferma nei fatti, possiamo constatare che sono meno di un caso su cento quali oggetto di specifica querela per truffa da parte delle compagnie (lo 0,8%, per essere precisi). E anche laddove il caso venga portato all’attenzione della magistratura, soltanto uno su dieci si conclude con una sentenza di condanna. Di fatto, di quel 25% di “frodi sospette”, meno dello 0,1% sarebbero vere e proprie truffe accertate.

Su questi numeri ha concentrato la sua attenzione Massimo Treffiletti, Responsabile del Settore Assicurativo di Konsumer Italia: “Servono più controlli – sostiene Treffiletti – in particolare da parte dei periti assicurativi, che tornino ad analizzare il nesso di causalità e a verificare i danni prima delle riparazioni”. Inoltre va compreso come si possa intervenire sugli indicatori di rischio, perché è evidente che il divario tra truffe presunte e accertate è abissale.

Konsumer che, sempre attraverso le parole di Treffiletti, sostiene “Serve modificare il sistema dei forfait nel risarcimento diretto – afferma ancora Treffiletti – così come è strutturato oggi rende sconveniente indagare su un danno al di sotto dell’importo del forfait, in quanto il recupero della spesa è garantito dalla stanza di compensazione, vero o falso che sia il sinistro denunciato.”

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