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Il settore del risarcimento sta cambiando: IVASS e ANIA propongono nuove riforme

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Il settore del risarcimento sta cambiando: IVASS e ANIA propongono nuove riforme

Il settore della mobilità e dei risarcimenti sta cambiando, per cui è auspicabile mettersi a tavolino per studiare le riforme e attuare eventuali modifiche che stiano al passo con i tempi che corrono. Un riguardo anche alle procedure di risarcimento diretto nonché alle regole in materia di risarcimento dei danni conseguenti a lesioni fisiche di grave entità.

Durante una recente assemblea di Ania, la presidente ha confermato che i premi RC auto sono calati, negli ultimi 10 anni, di circa il 35%, colmando il gap rispetto agli altri Paesi europei per quasi l’80% e, tra nord e sud, del 40%. Inoltre, si è registrato un calo complessivo dei sinistri pari al 20% nel 2020. Secondo tali dati il ramo RC auto nel 2021 vedrà un netto peggioramento con i premi che continueranno a scendere nonostante il numero dei sinistri stradali sia più alto dell’anno scorso in questo periodo.

Sarebbero da rivedere, secondo Ania e Ivass, le riforme nel sistema RC auto. anche in particolare del sistema “bonus-manus”, le quali sono ormai obsolete, ovvero non più adatte a misurare in modo attendibile il rischio della guida riferito al singolo assicurato.

Sul punto è decisamente critico Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, il quale sottolinea come il sistema “bonus-malus” sia stato introdotto per “premiare” i guidatori più virtuosi, riservando loro il premio più basso qualora non causassero incidenti. Ora che la sinistrosità è calata in linea generale, con conseguente diminuzione dei premi per un numero sempre maggiore di automobilisti proprio in virtù di tale meccanismo (si stima che circa l’84% degli assicurati sia in prima classe di merito), le compagnie sostengono che il bonus-malus è superato e, quindi, da rivedere.

D’altro canto non poteva non intervenire il Codacons, associazioni in difesa dei consumatori, ritenendo che i premi assicurativi siano ancora troppo alti, soprattutto in considerazione dei considerevoli risparmi sul pagamento dei sinistri che le compagnie hanno registrato durante i lunghi periodi di lockdown del 2020 e alla limitata mobilità degli italiani negli ultimi mesi.

Non ci resta che aspettare e vedere che punto di incontro troveranno e quali riforme cambieranno.

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