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Risarcimento del danno da perdita di chance lavorative: come ottenere giustizia

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Risarcimento del danno da perdita di chance lavorative: come ottenere giustizia

Quando la vita ci mette alla prova, e siamo costretti a fronteggiare situazioni inaspettate e dolorose, è fondamentale sapere di poter contare su professionisti che possano aiutarci a ottenere giustizia. Nel caso di Mevia, una giovane donna che ha dovuto affrontare le conseguenze devastanti di un intervento chirurgico errato, il percorso verso il risarcimento danni non è stato facile. Tuttavia, grazie alla determinazione e all’assistenza competente, è stata in grado di far valere i suoi diritti.

Mevia ha deciso di convenire in giudizio l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico (ASP) dopo aver subito gravi danni a seguito di un intervento chirurgico di mastectomia. Si è trovata ad affrontare una situazione irreversibile di devastazione mammaria toracica e una dolorosa sintomatologia, che lei ascriveva agli inadeguati controlli post-operatori eseguiti in ospedale. Inizialmente, il Tribunale ha accolto la sua richiesta di risarcimento, condannando l’ASP al pagamento di una somma significativa.

Tuttavia, Mevia sapeva che i danni subiti erano ancora più gravi di quanto inizialmente riconosciuto e che aveva diritto a un risarcimento adeguato. Aveva bisogno di dimostrare non solo il danno biologico subito ma anche il danno morale ed esistenziale, insieme alla perdita di chance lavorative, considerando la sua giovane età e la carriera promettente nel settore pubblicitario e della moda che le era stata preclusa.

La Corte d’appello, inizialmente, ha rigettato la sua richiesta di risarcimento per perdita di chance lavorative, sostenendo che non aveva dimostrato in modo sufficiente di aver avviato una carriera nel settore della moda. Questo non ha fermato Mevia, che ha deciso di fare ricorso in Cassazione.

La Cassazione ha rappresentato una svolta fondamentale per Mevia. Ha riconosciuto il suo diritto al risarcimento del danno da perdita di chance e ha delineato chiaramente i presupposti e l’onere della prova necessari per ottenere giustizia in casi simili.

Innanzitutto, è stato chiarito che la prova del danno da perdita di chance si basa sulla dimostrazione dell’esistenza e della consistenza di tale possibilità perduta, valutata non in termini di certezza, ma di apprezzabile probabilità nel campo lavorativo prescelto. Questa prova può essere fornita con qualsiasi mezzo, comprese le presunzioni.

Inoltre, è stato sottolineato che è necessario stabilire un nesso causale tra la condotta colpevole e l’evento di danno. Nel caso di Mevia, questo significa dimostrare che le condizioni fisiche permanenti causate dall’intervento chirurgico hanno effettivamente precluso le sue possibilità di affermazione nel campo della moda.

La Cassazione ha sottolineato l’importanza delle circostanze probatorie nel processo. Nel caso di Mevia, alcune evidenze probatorie cruciali erano state trascurate dalla Corte d’appello. Queste includevano il riconoscimento di una limitazione della capacità lavorativa generica e il book fotografico che documentava il percorso intrapreso da Mevia nel mondo della moda.

Tutte queste circostanze erano rilevanti per dimostrare non solo la perdita di un vantaggio economico, ma soprattutto la perdita della concreta possibilità di conseguire un vantaggio sperato.

La storia di Mevia ci insegna che, anche nelle situazioni più difficili, è possibile ottenere giustizia con il supporto di professionisti legali competenti. Il risarcimento danni per perdita di chance lavorative è un diritto che può essere fatto valere, a condizione di presentare le prove necessarie e di dimostrare il nesso causale.

Se vi trovate in una situazione simile, non esitate a contattare Sos Incidente, Risarcimento Garantito Gratis. Siamo qui per aiutarvi a ottenere il risarcimento che meritate. La giustizia è alla portata di tutti, e insieme possiamo perseguirla con determinazione e fiducia nel sistema legale.

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