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Vania Taneva: tra 10 anni vorrei diventare una referente per i futuri affiliati

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Vania Taneva: tra 10 anni vorrei diventare una referente per i futuri affiliati

Ivanka Taneva, conosciuta da tutti come Vania, 10 anni fa, quando ne aveva 25 anni, mise piede all’interno dell’ufficio di Pesaro di Sos Incidente ed ancora oggi la si può trovare seduta alla solita scrivania ogni qualvolta si apre la porta della sede.

Come ti senti ad aver raggiunto i 10 anni di lavoro in Sos Incidente?

Mamma mia è proprio un bel traguardo anche perchè è il primo ambiente lavorativo dove rimango per così tanto tempo. Questi 10 anni sembrano volati perchè è così quando si sta bene in un posto. Questo lavoro è sempre piacevole, non è mai stato monotono, perchè in 10 anni ho conosciuto clienti diversi e ogni pratica raccontava la propria storia.

Di cosa ti occupi precisamente?

Io mi occupo della gestione delle pratiche, faccio la richiesta danni e mi confronto con gli avvocati e in qualche caso pure con i periti. Da qualche anno supporto anche gli uffici esterni con il gestionale che utilizziamo.

Hai incontrato qualche difficoltà?

Le difficoltà iniziali sono state nella lingua e facevo fatica a farmi comprendere dal cliente e in alcuni pregiudizi verso di me, perchè provenendo dalla Bulgaria ero vista come la “ragazza dell’est”, ma ho dimostrato di avere grinta e tenacia.

Come hai trovato questo lavoro?

Quando sono arrivata a Pesaro ero ancora all’ultimo anno di Giurisprudenza, per cui studiavo a Pesaro e tornavo in Bulgaria per sostenere gli esami. Dopo la laurea e i 6 mesi di praticantato ho conosciuto uno dei due fondatori, Gabriele Pennacchini, per puro caso, e mi ha offerto un lavoro di mezza giornata perchè avevano bisogno di questa figura. Dopo pochi mesi ho iniziato a fare l’intera.

Cosa ti ha colpito del progetto?

Il team è giovane, dinamico e con tanta voglia di fare. In questi 10 anni ho vissuto in prima persona tutte le situazioni ed ho capito che senza il nostro intervento il cliente non avrebbe potuto raggiungere il suo obiettivo di risarcimento. La figura del patrocinatore stragiudiziale è fondamentale. Soprattutto la nostra realtà è in continua evoluzione digitale e possiamo anche lavorare a distanza e autonomamente. Tutto si è velocizzato anche grazie all’arrivo della pec, mandare una richiesta danni è molto più veloce e possiamo gestire più clienti e dare aiuto a molte più persone.

Hai mai avuto momenti di sconforto?

C’è stata una parentesi della mia vita che mi ha destabilizzato portandomi anche a valutare l’idea di ritornare in Bulgaria. Ma mai ho pensato di lasciare questo lavoro perchè anche se ha i suoi lati positivi e negativi, come ogni cosa, non ho mai voluto mollare. Anche se ci sono cambiamenti, questi non mi fanno paura, ci vuole solo un pò per abituarsi.

La sede in cui lavori tu, quella di Pesaro, è la sede storica, quante pratiche fate di media?

Al mese sono circa 20 pratiche, in questo ultimo anno, a causa della pandemia, c’è stata una diminuzione ma comunque lavoriamo a ritmo costante.

C’è concorrenza nella città?

Si ci sono un paio di infortunistiche ma noi lavoriamo di più.

Com’è Vania di oggi rispetto a quella di 10 anni fa?

Oggi mi sento molto più sicura di me stessa, preparata e soprattutto una vera professionista nel mondo del risarcimento danni. Riesco a rapportarmi con le figure del settore senza paure ed insicurezze.

Qual è il tuo obiettivo nei prossimi 10 anni?

Sicuramente rimanere in Sos Incidente e crescere. Mi piacerebbe diventare referente degli uffici esterni, nella parte del gestionale, per dare affiancamento a quelli futuri che apriremo e viaggiare verso le loro sedi, un vero sprint di crescita professionale.

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