
12 Mar SOS Incidente a Pesaro: un anno con Luca Grassetti
La sede storica di Pesaro di SOS Incidente, la prima della lunga rete di 28 uffici presenti oggi in tutta Italia, celebra il suo 26° anniversario. Un traguardo significativo, se si guarda indietro al percorso intrapreso, partendo da un piccolo ufficio in Via Giolitti.
Nei primi anni, i clienti, oggi numerosi, venivano seguiti direttamente dai soci fondatori Francesco Bartoccioni e Gabriele Pennacchini, con il supporto di Vania Taneva, nota per la sua precisione. La crescita esponenziale dell’azienda ha reso necessario un cambiamento: i tre hanno dovuto dedicarsi alla gestione dell’intera rete e dei sinistri a livello nazionale.
Per questo motivo, si è resa necessaria una figura di riferimento per l’ufficio di Pesaro. Un anno fa, Luca Grassetti, pesarese classe ’94, ha deciso di lasciare la sua carriera da geometra per entrare nel mondo di SOS Incidente e assumere la gestione dell’ufficio.
Luca, come hai conosciuto SOS Incidente?
Lavoravo come geometra dipendente per un’azienda, ma non mi hanno rinnovato il contratto. Nel frattempo, avevo già aperto il mio noleggio di moto e scooter, solo tra le mie più grandi passioni, quindi avevo intenzione di non fare più il dipendente. Ho conosciuto Gabriele, e mi ha appassionato molto il concetto di giusto risarcimento per il cliente. Inoltre, sapevo che avrei potuto integrare questa attività con il noleggio auto.
Com’è stato entrare in un ufficio con una lunga storia e una clientela abituata ai fondatori?
Da un lato è stato un vantaggio, perché il nome di SOS Incidente è molto conosciuto. Dall’altro, è stato complicato: alcune carrozzerie avevano come riferimento Gabriele e Francesco, con oltre trent’anni di esperienza. Io ero un volto nuovo e conquistare la loro fiducia è stata una sfida. Ancora oggi, con alcune carrozzerie, sto lavorando per guadagnarmi la loro fiducia. Per quanto riguarda il mercato fuori Pesaro, è stato ancora più difficile perché in passato c’è stato qualcuno che ha compromesso la reputazione dell’ufficio. Ho dovuto lavorare sodo per convincere le persone che la partita IVA è la mia e che non ho nulla a che fare con chi c’era prima. Dopo un anno penso di esserci riuscito.
Come stai trovando nuovi clienti?
Faccio visite costanti, con un piano settimanale di 25-30 incontri. Il mio focus principale sono i carrozzieri, che incontro ogni dieci giorni tra Pesaro e Cattolica per mantenere viva la relazione e costruire fiducia.
La tua rete è cresciuta in questo primo anno?
Sì, anche se con alti e bassi. Alcune carrozzerie hanno iniziato a passarmi più pratiche rispetto all’anno scorso: una che durante l’anno scorso me ne aveva passata solo una, ora me ne ha già affidate sette o otto. Al contrario, alcune che lavoravano con l’ufficio prima del mio arrivo hanno diminuito le pratiche. È un processo graduale: sto acquisendo nuove collaborazioni, ma ci vuole tempo.
Quali sono state le difficoltà maggiori?
Le carrozzerie più piccole temono di inimicarsi i periti. Molti pensano che affidandosi a noi rischiano di compromettere i rapporti con i periti delle assicurazioni. La difficoltà sta nel fargli capire che il perito fa il suo lavoro e noi facciamo il nostro, e che non devono per forza accettare passivamente le valutazioni imposte.
Quanto è importante la formazione?
È indispensabile. Ho il grande vantaggio di avere Vania e Gabriele spesso in ufficio, quindi posso confrontarmi con loro e crescere più velocemente. Inoltre, i workshop che facciamo in presenza sono fondamentali: permettono di confrontarci con altri colleghi, scambiarsi esperienze e non sentirsi soli nei momenti difficili. Vedere altri uffici che funzionano bene mi dà la carica per non mollare.
In cosa sei migliorato e cosa puoi ancora migliorare?
Come patrocinatore sono migliorato tantissimo, direi del 200%. Quando ho iniziato, non avevo mai fatto questo lavoro, ma grazie al confronto con Gabriele e Vania e allo studio continuo sul portale, ho fatto molti passi avanti. Il vero salto di qualità l’ho visto dalla fine dell’estate: Gabriele mi ha martellato perché non studiavo abbastanza, e aveva ragione. Nei primi mesi ero concentrato sul noleggio e trascuravo lo studio. In estate, con la stagione delle moto e scooter, non ho avuto tempo di prepararmi. Da ottobre ho iniziato a studiare con costanza e la differenza si è vista subito.
L’ufficio è migliorato con il tuo arrivo?
Sì, ma non perché io sia più bravo nella gestione delle pratiche. La differenza è che sono molto più presente sul territorio. Se un carrozziere o un cliente ha bisogno, io rispondo sempre. Gabriele e Francesco, dovendo gestire l’intera rete in Italia, non avevano la possibilità di essere così presenti sul territorio. Questo ha fatto la differenza.
Hai raggiunto l’obiettivo che ti eri prefissato l’anno scorso?
No, non ho raggiunto pienamente l’obiettivo che mi ero prefissato. Purtroppo, d’estate ho trascurato le visite per concentrarmi sul noleggio e questo ha inciso sui numeri. A settembre e ottobre mi sono ritrovato con meno pratiche proprio per questo motivo.
Come affronterai la prossima estate?
Dovrò gestirla diversamente. L’anno scorso ero reperibile 24 ore su 24 per il noleggio, ma quest’anno non posso permettermi di trascurare né le visite né i clienti. Devo trovare un equilibrio per non compromettere il lavoro con SOS Incidente.
Qual è il tuo obiettivo per il 2025?
Punto a raggiungere 200 pratiche. So che per farlo dovrò mantenere costanza nelle visite e non trascurare la rete di contatti che sto costruendo.
Che valori hai acquisito come patrocinatore?
Più autostima, senza dubbio. All’inizio non ero sicuro di me stesso, ma vedere i risultati mi ha dato sicurezza. Ho acquisito anche molta più determinazione: vedere chi è nel settore da più tempo ottenere buoni risultati mi motiva a continuare e a non mollare.
Cosa ti auguri per il futuro?
Mi auguro di creare una rete solida che mi permetta di ridurre il numero di visite nel tempo e di dedicare più tempo a me stesso. Sapevo che i primi anni sarebbero stati molto intensi, ma voglio arrivare al punto in cui il lavoro sia più sostenibile.